Così vicini eppur così lontani

La notte di Natale dell’anno 800 a Roma Papa Leone III incoronò Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero: era il barlume della nascita di quell’Europa moderna che vedrà la luce secoli più tardi.

L’impero comprendeva il cuore del continente europeo, dalla Francia alla Germania, dai Paesi Bassi sino a Roma; ne restavano esclusi i regni anglosassoni, la penisola iberica e i paesi scandinavi.

La cartina geografica raffigura l'estensione del Sacro Romano Impero

Il Sacro Romano Impero

Tralasciando gli aspetti strettamente politici e il susseguirsi degli eventi storici successivi alla caduta della stirpe Carolingia, nei secoli non è mutato il tratto culturale comune che predominava nel continente, affondando le sue radici nella gloriosa storia di Roma e della Cristianità a cui,  più tardi, si unirono le tradizione germaniche.

Gli effetti del Sacro Romano Impero e del mito – mai oscurato – della “Roma Eterna”  si riverberarono prepotentemente nel mondo del diritto: i ceti colti di quell’Europa primordiale aspiravano a creare un diritto comune per tutti i popoli dell’Impero.

Nel 1088 la scuola di Bologna, prima tra tutti, diede inizio allo studio scientifico del “Corpus iuris civilis”, la più grande codificazione del diritto romano voluta dall’imperatore Giustiniano, patrimonio universale della scienza giuridica di ogni tempo.

L'immagine raffigura l'imperatore Giustiniano

Imperatore Giustiniano, Ravenna

I giuristi bolognesi ritenevano le norme giustinianee il diritto all’epoca vigente e il loro indefesso lavoro di interpretazione ed elaborazione ne permise la rapida diffusione in tutto l’Occidente europeo.

Pagina del Corpus iuris civilis con le glosse dagli studiosi

Pagina del Corpus iuris civilis con le glosse degli studiosi

Erano gli albori di quelli che, secoli più tardi, sarebbero divenuti gli ordinamenti giuridici di “Civil law” (o di tradizione romanistica), connotati dalle grandi codificazioni iniziate nei primissimi anni del 1800; fu l’effetto dirompente della Rivoluzione francese a dare l’avvio al cambiamento: l’Ancien Régime venne spazzato via insieme ai suoi privilegi di casta e astuzie in danno ai ceti più bassi della popolazione. In Francia nel 1804 entrò in vigore il Code Civil (detto poi Code Napoléon): fu la prima creazione di un diritto per il cittadino, scritto nelle lingua nazionale in modo che fosse chiaro e comprensibile a tutti, senza alcuna distinzione sociale o di ceto.

L'immagina raffigura uno dei Bassorilievi nel Dome des Invalides che ricorda le Code Napoléon, Pari

Dome des Invalides – Bassorilevo che ricorda le Code Napoléon, Parigi

Nasceva il diritto codificato, inteso come quell’insieme di norme generali (si rivolgono a una serie indeterminata di soggetti) e astratte (disciplinano fattispecie ipotetiche) che il giudice è chiamato a interpretare e ad applicare nella decisione del caso concreto. Negli ordinamenti di Civil law il giudice soggiace sempre alla legge.

Particolare bassorilevo Dome des Invalides, Parigi

Particolare bassorilevo Dome des Invalides, Parigi

Dall’altra parte della Manica, nel 1066 con Guglielmo il Conquistatore inizia a formarsi un ordinamento basato sulla Common law: in sostanza, il “Diritto dei giudici”. In questo sistema  il diritto si forma sulla base dei principi giuridici ricavabili dalle sentenze nelle quali vengono enunciati i principi normativi.

I precedenti (Case Law) sono vincolanti per le decisioni dei casi successivi, mentre l’eventuale diversa decisione determina la nascita di un nuovo principio  di diritto da applicarsi alle fattispecie future.

A differenza dei sistemi di tradizione romanistica, negli ordinamenti di Common Law le norme scritte sono davvero marginali. Questo ha portato alla creazione di un diritto estremamente stratificato, in quanto i precedenti risalgono indietro nel tempo immemore con costante continuità. Si dice che non vi sia “Case Book”, o libro di testo per gli studenti di legge, che non inizi con la storia delle Corti inglesi e nel caso dello studio della moderna proprietà immobiliare l’inizio risale addirittura a Guglielmo il Conquistatore indicato come il “Point of departure” (punto di partenza).

Corte Suprema del Regno Unito

Corte Suprema del Regno Unito

Nei paesi anglosassoni il diritto è considerato autonomo rispetto alla Stato e – secondo talune fonti liberali – persino superiore allo Stato stesso e al potere esecutivo, cosicché alla magistratura sia garantita l’assoluta indipendenza.

Nel tempo, l’area dei paesi di Common law si è considerevolmente ampliata: ne fanno parte gli Stati Uniti, gli Stati africani del Commonwelth, la Nuova Zelanda, Israele e molti altri.

Entrambi i sistemi presentano pregi e criticità: gli ordinamenti di Civil law, connotati dalla creazione parlamentare delle leggi scritte, danno maggiori garanzie di certezza del diritto e democraticità. I precetti sono (o meglio dovrebbero essere) facilmente conoscibili e comprensibili dai consociati ai quali direttamente si rivolgono.

D’altro canto, queste le norme  precostituite possono rivelarsi inadeguate per taluni casi specifici e non idonee a recepire nuovi fenomeni, richiedendo l’intervento del Legislatore, spesso non sollecito come dovrebbe essere.

Dall’altra parte, il predominio dei Case law consente un rapido ed efficace adattamento delle norme al caso concreto e specifico, ma la mole esorbitante dei precedenti ne rende molto più complessa la “conoscibilità” da parte del cittadino con scarse garanzie di certezza del diritto.

Nei tempi recenti entrambi gli ordinamenti si stanno evolvendo, anche per effetto delle normative sovranazionali – europee in particolare –  che lentamente hanno introdotto nei sistemi anglosassoni un numero sempre crescente di leggi scritte, mentre nel continente va rafforzandosi sempre più il peso della giurisprudenza delle Corti superiori.

Bandiera Unione Europea

Bandiera Unione Europea

Si consideri che in Italia  la giurisprudenza  della Corte di Cassazione ha introdotto talune importantissime voci di danno: ne sono esempi il danno biologico (lesione psicofisica del soggetto medicalmente accertabile) o il danno esistenziale, frequentemente oggetto di risarcimento nei contenziosi in tema di responsabilità civile.

E il Diritto Perfetto? Solo il tempo avrà la risposta ma, verosimilmente, il miglior sistema giuridico sarà quello che riuscirà a far propri i pregi dell’altro per risolvere le criticità, purché sia sempre teso a garantire la certezza, la trasparenza delle norme giuridiche e il loro rapido adattamento ai nuovi casi e alle nuove realtà.

 

Per approfondire:

A. Cavanna “Storia del diritto moderno in Europa – Le fonti e il pensiero giuridico” Ed. Giuffrè 1982

Un teatro unico al mondo

“Il teatro Olimpico è un teatro d’altri tempi, realizzato in piccole proporzioni e di inarrivabile bellezza”, con queste parole Goethe descriveva il meraviglioso gioiello ideato e disegnato dall’inconfondibile mano di Andrea Palladio.
Immagine del teatro Olimpico a Vicenza

Fu commissionato al celebre architetto dall’Accademia Olimpica, istituzione culturale fondata a Vicenza nel 1555 da nobili, intellettuali e artisti – lo stesso Palladio ne era membro – il cui fine era quello di coltivare e diffondere tutte le arti: dalla musica alle lettere, alla filosofia, senza escludere lo studio della matematica, della medicina e l’esercizio delle armi con maestri di scherma ed equitazione.

Il costo per la realizzazione del teatro fu interamente sostenuto dagli Olimpici: a chi contribuì venne assegnata una delle statue – a sua immagine –  collocate sopra la gradinata; la posizione di ciascuno dipendeva  dall’entità del contributo versato.

L'immagine è la fotografia dell'interno del teatro: la gradinata con il colonnato e le statue

Teatro Olimpico – Colonnato e statue

Per il progetto Palladio s’ispirò dichiaratamente ai teatri romani descritti da Vitruvio, con una cavea gradinata ellittica, circondata da un colonnato con statue sul fregio. Purtroppo l’architetto  non vide mai la realizzazione del suo progetto e l’opera venne portata a compimento dal figlio Silla, che la consegnò all’Accademia nel 1583.

Ritratto di Andrea Palladio

Andrea Palladio

Il maestoso e coreografico proscenio, che riproduce le sette vie di Tebe, fu ideato da Vincenzo Scamozzi per la rappresentazione dell’Edipo Re di Sofocle: l’allestimento fu talmente suggestivo  che divenne parte integrante del teatro e può essere ammirato ancora oggi.

Immagine del proscenio del Teatro Olimpico ideato da Vincenzo Scamozzi

Teatro Olimpico – Proscenio

Ora come allora chi accede all’Olimpico rimane stupito e senza parole per la meraviglia, la sensazione è di varcare una porta e tornare indietro nel tempo in un silenzio quasi surreale.

L’atmosfera è unica, difficilmente descrivibile se non si ha avuto la fortunata occasione di assistere a uno spettacolo o a un concerto. L’acustica è straordinaria: la musica arriva allo spettatore piena e limpida in tutto il suo colore, avvolgendolo completamente, persino il pianissimo – anche di un solo pianoforte – si sente chiaro e morbido,  portando con sé l’intero racconto del compositore.

La bellezza classica di questo teatro lo rese famoso già all’epoca, diventando altresì luogo di rappresentanza per accogliere Papi e imperatori; anche l’attività dell’Accademia continuò nei secoli successivi, sino al famigerato decreto Napoleonico del 25 aprile 1810. Il provvedimento dispose – tra l’altro – la soppressione di quasi tutti gli istituti e le corporazioni comuni, nonché – e soprattutto – delle associazioni ecclesiastiche di qualunque natura. Si salvarono soltanto alcuni enti religiosi, come i vescovati o le collegiate e altri elencati nel decreto.

La manovra era diretta ad appropriarsi subdolamente dei beni e delle ricchezze degli enti soppressi -, quelli religiosi in particolare – che d’amblée passarono in proprietà del Monte Napoleone (istituzione finanziaria preposta alla gestione del debito pubblico del Regno d’Italia). Si salvarono soltanto quei beni che per convenzione dovevano tornare a comuni o privati in caso di soppressione dell’ente.

L’Accademia Olimpica, prima di essere travolta dagli effetti del citato provvedimento, con una mossa astuta e a sorpresa, cedette la titolarità del Teatro Olimpico alla Città di Vicenza, salvandolo così dal trasferimento in mani  – anche solo indirettamente –  francesi, riservandosene l’uso perpetuo.

Ironia della storia: la strada dove sorgeva la sede dell’istituto Monte Napoleone è oggi uno dei luoghi più famosi al mondo per l’eleganza e il glamour: parliamo di  Via Montenapoleone a Milano.

Tornado all’Accademia Olimpica, fu riattivata nel 1843 e riprese la propria attività di diffusione culturale che perdura ancora oggi.

Il genio di Andrea Palladio ha regalato alla Città di Vicenza – e al Veneto – capolavori di  straordinaria bellezza: Goethe abbagliato dalla magnificenza dell’architettura palladiana, nel Diario di Viaggio 1786/1787, scrisse « V’è davvero alcunché di divino nei suoi progetti, né meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza. »

Immagine della Rotonda del Palladio

La Rotonda di Andrea Palladio
(Villa Almerico Capra)

Tra le ville venete spicca la famosissima Rotonda (Villa Almerico Capra): l’edificio a pianta quadrata è posto sulla sommità di una dolce collina alle porte di Vicenza. Fu creata come luogo per l’intrattenimento colto ed è celebre per i suoi quattro loggiati uguali dai quali si può godere lo splendido paesaggio dei Colli Berici.

Vita della Rotonda e del giardino

La Rotonda – Il giardino

Grazie al Palladio la Città di Vicenza con il suo teatro-gioiello e le sue ville sono parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco: l’Organizzazione, facente parte dell’ONU, fu fondata nel 1945, con il proposito di mantenere la pace e il rispetto dei Diritti Umani attraverso la diffusione della cultura e dell’educazione al rispetto e alla conservazione del Patrimonio dell’Umanità.

 

Per approfondire:

www.ilteatrolimpicovicenza.it; www.accademiaolimpica.it/lastoria; www.lombardiabeniculturali.it – fonti documentate – Legislazione Storica; www.istitutoveneto.it; www.unesco.it